Badanti e Colf decreto cura italia e coronavirus
Il problema è duplice. Da un lato, c’è la difficoltà economica di badanti, colf e baby sitter che, per ora, non hanno ottenuto ammortizzatori sociali dal decreto «Cura Italia». Dall’altro, c’è la povertà di anziani soli, senza figli, che non possono permettersi una badante che faccia loro la spesa o compri loro le medicine.
La fotografia dell’Osservatorio Inps sui lavoratori domestici, rivela che nel 2018 sono stati registrati in Italia 859.233 dipendenti regolari. Si tratta per la maggioranza di lavoratori stranieri (71,4%) con una prevalenza di donne (88,4%). Ma secondo le associazioni di categoria, tipo l’Assindatcolf, il numero totale di colf, baby sitter e badanti nel nostro Paese è molto più alto e si aggira intorno ai due milioni. Un piccolo esercito di lavoratori che ad oggi non ha ottenuto alcun sostegno dal governo nel contesto dell’emergenza coronavirus.
Tanto da far insorgere i Radicali italiani. Il segretario Massimiliano Iervolino denuncia: «Dove sono le misure a supporto dei liberi professionisti iscritti alle casse previdenziali, che a differenza degli altri lavoratori autonomi non beneficeranno di un sostegno una tantum? E i collaboratori domestici? Coloro che fanno assistenza alla persona? La categoria baby-sitter? Nessuna cassa integrazione in deroga o congedi parentali per loro, circa 2 milioni di persone, lasciati soli». Il radicale evidenza come il decreto «Cura Italia», i cui provvedimenti tamponano in modo momentaneo le ripercussioni economiche dovute alle restrizioni per il contenimento del coronavirus, «esclude tutte queste fasce, la cui vulnerabilità finanziaria e fiscale, in questo scenario, è evidente. L’eterogeneità degli strumenti previsti nel Cura Italia dimostra la frammentarietà del nostro sistema di protezione sociale, un motivo in più per convertire il reddito di cittadinanza in uno strumento universale di sostegno al reddito incondizionato».
Un vero e proprio controsenso, secondo, Iervolino, soprattutto se si pensa che nel frattempo si continua a foraggiare Alitalia: «Non è più tollerabile lo stanziamento di mezzo miliardo per nazionalizzare Alitalia. Siamo in una fase di emergenza, non possiamo continuare a gettare ingenti risorse pubbliche in una compagnia aerea fallita da tempo».
Intanto, in attesa di una norma ad hoc per decreto, si consiglia di raggiungere un accordo tra le parti. Le possibilità sono: ferie, permessi retribuiti o permessi non retribuiti. Il suggerimento è quello di puntare a un mix per garantire la colf, baby sitter, o badante di turno.
Per quanto concerne, invece, la scarsità di risorse economiche di molti anziani per pagarsi un aiuto se non in casa (per timore di contagio) quanto piuttosto per la spesa e le medicine, viene sollecitato un intervento del governo affinché aggiunga ai voucher per le baby sitter aggiunga quelli per le badanti.
Tratto da: https://www.lastampa.it/politica/2020/03/19/news/badanti-e-colf-niente-soldi-nel-decreto-1.38611394
Autore: Grazia Longo